Luci, ombre,
una strada..
macchine che sfrecciano
nella mia direzione
e poi scompaiono.
Il mio passo..
lento
forse stanco.
Signorina mi chiamano
e rabbia come fari
mi acceca.
E' notte nella mia strada
mi guardo
con uno sguardo non mio
dall'esterno
a ricercare traiettorie
del futuro,
del prossimo passo.
Mi guardo come farebbe
il mio angelo
e vedo
quella strada
bagnata dalla pioggia
il cappuccio
stretto sulle guance
rosse dal freddo
macchine
spruzzi
passo lento
e poi..
il mio corpo
a terra obliquo.
*